Last week we went to browse through the exhibition halls of the 55th Biennale of Art in Venice, returning from this experience with a big question: contemporary art, often more conceptual than visual, it can be called art?
From mere spectators, finding ourselves in front of artistic products that seem more compositions of design (such as the hanging chairs by Bill Culbert) or maybe dirt roads (such as playback developed by Massimo Bartolini), to this question we have not answered.
We remain with our doubts and we show you what we liked most, leaving the comments to the art critics
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La scorsa settimana siamo andati a curiosare tra i padiglioni della 55^ esposizione Biennale d’arte di Venezia, tornando da questa esperienza con un grande interrogativo: l’arte contemporanea, spesso più concettuale che visiva, può essere chiamata arte?
Da semplici spettatori, ritrovandoci di fronte a prodotti artistici che sembrano più composizioni di design (come le sedie appese di Bill Culbert) o magari strade sterrate (come la riproduzione elaborata da Massimo Bartolini), a tale domanda non abbiamo trovato risposta.
Vi mostriamo quello che ci è piaciuto di più, lasciando ai critici i commenti positivi o negativi sul valore delle opere.